Si è svolto ieri, nella Sede della Regione Veneto a Venezia, l’evento di presentazione di “BLUE COAST AGREEMENTS 2030”. Si tratta di un Progetto di Cooperazione Interterritoriale fra undici FLAG (Fishing Local Action Group) appartenenti a sette Regioni italiane, che si propone di recepire l’AGENDA 2030, sviluppare indirizzi strategici e sperimentare azioni pilota nei settori tradizionali ed emergenti della Blue Economy, per uno sviluppo sostenibile delle zone costiere di partenariato.
“BLUE COAST AGREEMENTS 2030” prende l’avvio dall’esigenza maturata e condivisa dai FLAG partner di contribuire a migliorare i livelli di sostenibilità dei territori in cui essi si trovano ad operare, orientandone lo sviluppo verso una “Costa Sostenibile” che sia nell’interesse comune più resiliente, produttiva, diversificata, distintiva, attrattiva e salutare.
L’iniziativa ha il suo capofila nel FLAG GAC Chioggia e Delta dei Po, che ha creato un partenariato al quale hanno aderito altri 10 FLAG italiani: Veneziano – VeGAL, Costa dell’Emilia Romagna – DELTA 2000, Marche Centro, Marche Sud, Costa Blu, Alto Tirreno Toscano, Costa degli Etruschi, Pescando, GAC Savonese, Levante Ligure). Sono quindi interessate e coinvolte ben sette Regioni: Veneto, Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Toscana, Sardegna e Liguria. Il progetto, articolato in azioni comuni e azioni locali specifiche di ogni dimensione territoriale considerata, pone attenzione prioritaria alla realizzazione dell’Obiettivo 14 “Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine” e prevede l’utilizzo dello strumento operativo del “Contratto di Costa”. Tale strumento deriva dalla declinazione del modello tradizionale di Contratto di Fiume e trova nell’esperienza del Contratto di Costa Veneta il riferimento metodologico e organizzativo da capitalizzare. L’individuazione delle azioni pilota avverrà nell’ambito dei settori della Blue Economy e attraverso processi partecipativi distintamente dedicati ai portatori di interesse di ogni FLAG del partenariato.
La Blue Economy italiana rappresenta il 3,1% del PIL e il 3,5% dell’occupazione complessiva nazionale, e comprende sia attività tradizionali come il turismo costiero, la pesca, le estrazioni di petrolio e gas, la cantieristica navale e i trasporti marittimi, sia attività emergenti come l’energia oceanica ed eolica offshore, la bioeconomia e la biotecnologia blu, la desalinizzazione ecc. All’interno di questo complesso e variegato quadro economico e sociale, il progetto “BLUE COAST AGREEMENTS 2030” si propone non solo di fornire una base di conoscenza e orientamento a responsabili politici e portatori di interesse, ma anche di sensibilizzare e coinvolgere attivamente il tessuto sociale dei territori interessati, con attività che vanno dai laboratori di visioning e dai laboratori progettanti ai corsi di formazione per gli operatori del settore ittico fino ai percorsi didattico educativi per i giovani in età scolare. È una prospettiva nella quale la realizzazione dell’Obiettivo 14 dell’Agenda 2030 dell’ONU può diventare, per le comunità locali, l’impulso ad una pratica più consapevole ed efficace della Blue Economy, che la renda uno strumento decisivo non solo per la salvaguardia degli ecosistemi marini, ma anche per la diversificazione economica, la creazione di posti di lavoro e la responsabilità territoriale delle zone costiere.
L’evento di presentazione del progetto è stato ospitato dalla Regione del Veneto, con l’Assessore alla Pesca della Regione del Veneto, Cristiano Corazzari che ha portato il suo saluto e il suo sostegno all’iniziativa. “BCA2030 è una progettualità di fondamentale importanza – ha affermato Corazzari – che coinvolge tutti gli attori interessati a partire dai Flag e che vuole sviluppare le potenzialità che la nostra pesca possiede anche in termini di sviluppo sostenibile, preservazione della risorsa ittica e custodia del nostro mare. Il concetto di fondo ha quindi una ricaduta economica, ambientale ma soprattutto etica. E noi pensiamo che su questo tema occorra insistere. Se le linee di sviluppo e di azione delle politiche della pesca del futuro saranno rivolte a una sostenibilità ambientale, noi siamo convinti che questa vada coniugata con la sostenibilità sociale e occupazionale, e che non possa che vedere i nostri pescatori come protagonisti.”
A presentare il “BLUE COAST AGREEMENTS 2030” il FLAG GAC Chioggia Delta del Po proponente e capofila, con il Presidente Marco Spinadin, il Direttore Andrea Portieri e la Responsabile dei Progetti di Cooperazione Laura Mosca. “Il progetto è particolarmente ambizioso e il tema attuale – ha affermato Spinadin in apertura – vale a dire la gestione sostenibile del mare e della costa in relazione a quanto di antropico viene sviluppato in questo contesto. Mi riferisco al turismo ma non solo. Ad esempio la guerra in Ucraina ci sta ponendo di fronte a problemi di sostenibilità energetica. Nelle nostre coste sono presenti già diversi rigassificatori e probabilmente dovremo fare fronte in futuro a numeri ancora maggiori. La sostenibilità è quindi una sfida destinata a protrarsi nel tempo, in una dimensione temporale con la quale il progetto Blue Coast Agreements 2030 dovrà necessariamente fare i conti, adottando strategie di volta in volta adeguate al cambiamento.” Sono quindi intervenuti il Coordinatore della Rete Nazionale dei FLAG Angelo Schillaci e i FLAG presenti: FLAG Veneziano, FLAG Costa dell’Emilia Romagna, FLAG Costa degli Etruschi e FLAG Costa Blu. Gli altri FLAG partner in collegamento da remoto con i referenti delle Regioni Liguria e Abruzzo.
Particolarmente interessante la Tavola Rotonda dal titolo “Verso una Costa Sostenibile” a cui hanno partecipato Giampaolo Buonfiglio Presidente del Consiglio Consultivo del Mediterraneo per la Commissione Europea (MEDAC), Carlo Ricci Referente per l’Italia della rete Fisheries and aquaculture monitoring and evaluation (FAME-NET), Giuseppe Cherubini Direttore Pianificazione, gestione risorse ittiche e FEAMP della Regione del Veneto, Loris Tomiato Direttore Generale di ARPAV, Saša Raicevich Responsabile dell’Area per la conservazione, la gestione e l’uso sostenibile del patrimonio ittico nazionale di ISPRA, Ivan Manzo Referente dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASVIS, Mery Toniato Referente per la Strategia dello Sviluppo Sostenibile della Regione del Veneto. La Tavola Rotonda è stata un’importante occasione di discussione e confronto sui temi di progetto e gli esiti diventeranno materiali di indirizzo e di lavoro per le attività partecipative previste dal progetto nei prossimi mesi sui diversi territori del partenariato.
Oltre 30 sono gli incontri in programma, fra maggio e settembre, sui territori degli 11 FLAG partner.
Le conclusioni dell’incontro a Marco Spinadin e a Giampaolo Buonfiglio Presidente del Consiglio Consultivo del Mediterraneo per la Commissione Europea (MEDAC), che ha affermato “Nell’ambito della politica comunitaria europea nei confronti del mare e della pesca l’approccio decisivo è quello dei Flag. L’esistenza dei Flag è l’elemento con cui la politica comunitaria della pesca lancia l’animazione, il coordinamento e la cooperazione sul territorio nelle varie comunità costiere. Non c’è quindi nulla di più specifico e appropriato dei Flag per impersonificare questo spirito e imprimere questa direzione. Blue Coast Agreements 2030 è un “progetto cantiere aperto”, una grande opportunità di confronto e crescita/costruzione per tutti noi che a vario ruolo operiamo nel settore della pesca e dell’acquacoltura”.
Altre informazioni sul progetto nel sito https://bca2030.it/