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Progetto MARISTANIS

MARISTANIS è un progetto di cooperazione internazionale per la definizione di un modello di gestione integrata delle zone umide e costiere del Golfo di Oristano, cofinanziato dalla Fondazione MAVA e coordinato dalla Fondazione MEDSEA (Mediterranean Sea and Coast Foundation), in partenariato con l'Area Marina Protetta "Penisola del Sinis - Isola di Mal di Ventre" e con il FLAG Pescando. Il progetto, che si sviluppa in parallelo con altri tre progetti cofinanziati da MAVA in Tunisia, Montenegro e Albania, ha una durata di 36 mesi, rinnovabile per altri 36 mesi, e ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare le 6 aree Ramsar del Golfo di Oristano e della penisola del Sinis (1. Stagno di Corru S'Ittiri, Stagno di San Giovanni e Laguna di Marceddì; 2. Stagno di S'EnaArrubia; 3. Stagno Pauli Majori; 4. Stagno di Mistras; 5. Stagno di Cabras; 6. Stagno di Sale 'e Porcus), tutte ricadenti nell'area di competenza del FLAG. L'Associazione è impegnata a fornire supporto specialistico a MEDSEA nella realizzazione di diverse attività, volte al perseguimento degli obiettivi del progetto, tra cui:

  • la creazione di un osservatorio locale, per garantire un monitoraggio continuo sulla situazione e sull'andamento delle zone umide di Oristano;
  • l'aggiornamento delle Schede Informative Ramsar, per disporre di un'adeguata conoscenza dello status di conservazione dei sei siti Ramsar all'inizio e nel corso del progetto;
  • la partecipazione attiva alla definizione del Piano di Gestione integrata dei 6 siti Ramsar (incluso il piano di gestione Ramsar per ciascun sito);
  • l'istituzione e il coordinamento del Gruppo di Consultazione Locale e del Forum Locale;
  • l'elaborazione di Linee Guida per la gestione sostenibile delle zone umide e degli habitat costieri e marittimi;
  • la realizzazione di un'attività/progetto in ogni sito Ramsar, coinvolgendo gli operatori della pesca e dell'acquacoltura;
  • l'elaborazione di strumenti per ormeggi eco-friendly in aree marine vulnerabili, coinvolgendo e coordinando i pescatori e altri soggetti interessati;
  • il posizionamento e monitoraggio di barriere contro la pesca a strascico nella posizione più strategica per aumentare la biomassa ittica e proteggere le popolazioni del fondale marino, con lo scopo di aumentare la consapevolezza degli operatori del settore sulle conseguenze di questa metodologia di pesca e di promuovere l'accettazione delle barriere antistrascico;
  • l'elaborazione e l'attuazione di attività di formazione destinate agli amministratori delle aree costiere;
  • l'organizzazione di corsi sulla gestione e valorizzazione culturale, per migliorare le capacità dei pescatori locali e di altri operatori coinvolti nella catena di valore del pesce;
  • l'organizzazione di seminari sul valore economico delle zone umide per la società civile, finalizzati alla scoperta delle capacità produttive delle zone umide e del loro potenziale economico;
  • l'elaborazione di seminari ad hoc su Consumo e Produzione Sostenibili per operatori locali del settore della pesca e dell'acquacoltura;
  • la realizzazione di pratiche di acquacoltura innovative e sostenibili in un'impresa pilota e la sua diffusione e riproduzione in altre cooperative che operano in altre zone umide;
  • la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sulla conservazione delle zone umide;
  • l'organizzazione di workshop tematici e laboratori rivolti ai pescatori e alle associazioni coinvolte nella gestione delle zone umide, per sensibilizzare gli operatori sulla conservazione e gestione sostenibile delle zone umide e delle specie in via d'estinzione.